Un archivio volutamente minimo di asana.
MAYURASANA, il pavone.
Respirazione profonda e regolare. Le mani aderenti al suolo con le dita distanziate spingono attivamente sul pavimento. La punta delle dita delle mani puo’ essere rivolta all’indietro o all’esterno. Polsi, avambracci e gomiti si sfiorano. Appoggiare i gomiti ai lati dell’ombelico, e la fronte momentaneamente al suolo. Allungare le gambe all’indietro puntando i piedi a terra. In fase preparatoria la fronte puo’ sfiorare il pavimento. Attivi i muscoli delle spalle e della schiena. Le braccia sono strette al busto. Forti i muscoli addominali. Sollevare leggermente il capo, allungare il collo (movimento della testa della tartaruga quando esce dal guscio) per puntare lo sguardo in un punto al suolo una ventina di centimetri in avanti. Evitare pizzicamenti a livello della nuca. Il punto di appoggio dei gomiti sul busto puo’ variare leggermente a seconda del sesso (presenza del seno) e del peso della testa e/o delle gambe. Spingere al suolo con la punta delle dita dei piedi per spostare il peso del corpo in avanti fintanto da liberare i piedi dal peso e staccarli da terra. Tenere il corpo in equilibrio, forte e diritto come un bastone. Tenere la posizione fino a che il respiro resta regolare e profondo.
Una delle piu’ antiche rappresnetazioni di Mayurasana, dipinto murale a Mahamandir, Jodhpur, c.1810
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