Questa volta, con grande emozione personale, Impossible Yoga ha incontrato il professore David Gordon White, tra i piu’ noti studiosi di Indologia e Tantra nella scena accademica internazionale. La sua lunga carriera universitaria (Ph.D alla University of Chicago, Hautes Etudes di Parigi, Professore di Storia comparata delle Religioni presso la University of California, Santa Barbara) ha dato luce a testi fondamentali sulla storia della cultura tantrica , tra questi Sinister Yogis, The Alchemical Body: Siddha Traditions in Medieval India, Kiss of the Yogini: Tantric Sex in Its South Asian Contexts.
Un invito a una buona lettura, a buone future letture a tutti coloro che hanno interesse nel comprendere storie articolate e complesse e un ringraziamento speciale a David Gordon White, per la dedizione messa in questo contributo.
(ENGLISH VERSION BELOW)
Da The Alchemical Body: Siddha Traditions in Medieval India a Tantra in Practice, da Kiss of the Yogini: “Tantric Sex” in South Asian Contexts a Sinister Yogis, perche’ ritieni importante la cultura tantrica?
Una generazione di ricerche storiche condotte da ricercatori accademici ha dimostrato che la cultura religiosa dominante nell’India medievale era tantrica. La devozione indu’ (bhakti) e’ apparsa successivamente nel subcontinente indiano. La maggior parte della cultura religiosa dell’India, Nepal, Tibet, Cina, e Giappone, rimane tantrica fino ai nostri giorni. La cultura tantrica era e continua ad essere importante perche’ e’ una via diretta verso il potere nel mondo, al contrario (o in aggiunta) alla salvezza in una vita futura. Cio’ era molto allettante per coloro che detenevano il potere (re, signori della guerra, etc), e consideravano gli yogi tantrici come potenti mediatori di potere; ma e’ altrettanto attraente anche per gran parte della popolazione dell’Asia meridionale per la quale gli specialisti tantrici e gli dei tantrici sono la loro piu’ potente protezione contro malattie, disgrazie, ferite, e morte. Tutti questi elementi del tantra sono radicati nell’antica demonologia indiana, nella scienza e nella tecnica di difesa contro il malvagio sovrannaturale e degli esseri umani. La demonologia indiana, il fondamento del tantra, risale a circa 3000 anni fa, ai tempi dei Veda.
Bocche, orifizi, canali, fluidi sessuali, circuiti pneumatici, risucchi. E’ corretto pensare che parte della cultura tantrica volesse invertire l’ordine biologico, boicottare le regole del corpo, trasgredire gli ordini sociali?
Questo e’ un punto che e’ stato a lungo dibattuto dagli studiosi. Il tantra era una ribellione contro il sistema o era il sistema stesso? Ancora una volta, il contesto storico e’ determinante. Durante il periodo medievale in cui il tantra prosperava, non esisteva un ordine politico centrale, nessun grande impero che unisse tutta l’India. Quindi, in alcuni regni il tantra era la tradizione principale, mentre in altri era piu’ una forma di espressione sotterranea.
Maschio e femmina: le pratiche tantriche, tanto quelle dell’hatha yoga furono, per ovvi motivi storici e sociali, nettamente sbilanciate nella produzione di siddhi in praticanti maschi, utilizzando pero’ anche femmine e prodotti fisiologici femminili. E’ una sottomissione e incorporazione dell’elemento femmineo in uno spazio, fisico o mentale, prettamente maschile, oppure possiamo vederla altrimenti?
Ahime’, la celebrazione del tantra dell’energia femminile (shakti) non aveva la funzione di potenziare le donne. Le donne e le loro emissioni sessuali erano generalmente strumentalizzate nel cosiddetto sesso tantrico, e le potenti yogini tantriche erano esseri mutanti sovrannaturali, non femmine umane.
Vi e’ un passaggio importante tra la cultura tantrica intesa come pratica rituale e il momento in cui questa diviene cultura testuale. In Kiss of the Yogini hai utilizzato una bella formula contemporanea, distinguendo Soft Core Tantra e Tantra Hard Core. Vi e’ effettivamente un margine tra pratica e testo?
Dipende dalla pratica a cui ti stai riferendo. I rituali quotidiani nei grandi templi dell’India, condotti da specialisti brahmini, sono basati su scritture tantriche medievali. Quindi, in questo caso, la pratica mainstream ha radici nella testualita’ soft core. D’altra parte, la propiziazione delle divinita’ tantriche dei villaggi, la popolare demonologia tantrica, e cosi’ via, sono pratiche soft core, e hanno poco o nessun fondamento testuale.
Praticamente nessun tempio medievale in tutta l’India era privo di sculture erotiche sulle sue mura, e mentre non e’ possibile dimostrare che tutta la scultura erotica fosse “tantrica”, parte di essa lo era. Seppur le immagini non sono testi, nel senso stretto del termine, tale scultura sarebbe la prova di una pratica hard core non testuale. Le pratiche “sessuali” del tantra medievale sono tutte ben fondate su scritture tantriche, comprese quelle che ho usato per scrivere Kiss of the Yogini. Quindi la relazione tra pratica e testo, tra hard e soft core, e’ complicata.
Cultura, pratiche spirituali, regole igieniche, sociali, economiche, politiche, plasmano, di secolo in secolo, una nozione di corpo. Di cosa parliamo quando parliamo di “corpo tantrico”?
Il “corpo tantrico” e’ un’euristica accademica. Non si fa menzione di un “corpo tantrico” in testi tantrici, medici, yogici o rituali. Parlano semplicemente del corpo, ognuno a modo suo. In alcuni casi, il corpo e’ un universo autosufficiente, in altri e’ un sistema aperto collegato dinamicamente a ogni altro corpo e forma nell’universo. E’ davvero impossibile generalizzate, anche nel regno delle scritture e delle pratiche tantriche.
Da decenni la parola Tantra e’ divenuto un brand piuttosto curioso. Spesso gli occidentali cadono in quella trappola in cui credono di liberarsi della propria stessa nozione di sessualita’ attraverso quella che ritengono una sessualita’ altra, attribuendo a questa fantasie, scarti del pensiero, esotismo. Quanto pesa il colonialismo culturale in tutto cio’?
Non sono sicuro di comprendere cosa intendi per colonialismo culturale. Se intendi “appropriazione culturale”, allora si’, l’appropriazione occidentale del tantra e’ stato, in modo erroneo, un tentativo di appropriarsi delle produzioni culturali dell’Asia meridionale. D’altra parte, le popolari produzioni occidentali del cosiddetto “sesso tantrico”, le cose che si trovano in Internet e che vengono vendute nei “corsi di tantra” sono assai lontane dalle autentiche tradizioni indiane che pretendono di perseguire, e sono irrilevanti.
Poiche’ non hai incluso la parola “yoga” in questa domanda, non ho affrontato la questione dello “yoga tantrico” nella mia risposta. Uno dei termini piu’ comuni per un praticante tantrico era yogi; tuttavia, fin all’inizio del periodo moderno, non troviamo yogi tantrici che praticano hatha yoga. Lo yoga, come descritto nel Netra Tantra del IX secolo, aveva tre significati: essere mangiato dalle yogini; rilevare il corpo di altre persone; demonologia.
Altre importanti opere tantriche, come il Tantra Malinivijayottara, usano il termine yoga per denotare l’intero sistema metafisico tantrico. Poiche’ lo yoga ha una gamma semantica assai ampia, e’ arbitrario e fuorviante limitare la discussione dello yoga tantrico alla pratica posturale o agli aspetti sessuali della pratica posturale.
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ENGLISH ORIGINAL VERSION
This time, with great personal emotion, Impossible Yoga has interviewed Professor David Gordon White, one of the most famous scholars of Indology and Tantra in the international academic scene. His long university career (Ph.D. at University of Chicago, Hautes Etudes of Paris, Professor of Comparative Religion at University of California, Santa Barbara) has given birth to fundamental texts on the history of tantric culture, including Sinister Yogis, The Alchemical Body: Siddha Traditions in Medieval India, Kiss of the Yogini: Tantric Sex in Its South Asian Contexts.
Enjoy your reading, and enjoy your future study to all of you interested in knowing articulated and complex histories. A special thanks to David Gordon White for his dedication to this contribution.
From The Alchemical Body: Siddha Traditions in Medieval Indiato Tantra in Practice, from Kiss of the Yogini: “Tantric Sex” in South Asian Contexts to Sinister Yogis, why do you think the tantric culture is important?
A generation of historical research by leading academic researchers has demonstrated that the dominant religious culture of medieval India was tantric. Hindu devotion (bhakti) appeared late on the scene and has only been important in certain regions of the Indian subcontinent. Much of the religious culture of India, Nepal, Tibet, China, and Japan remains tantric down to the present day. Tantric culture was and remains important because it is a direct path to power in the world, as opposed to (or in addition to) salvation in a future life. This was very attractive to medieval and early modern power players (kings, warlords, etc.) who viewed the tantric yogis as supernatural power brokers; it remains attractive to much of the South Asian population for whom tantric specialists and tantric gods are their most powerful protection against sickness, misfortune, injury, and death. All of these strands of tantra are grounded in ancient Indian demonology, the science and technique of defending against malign supernatural and human beings. Indian demonology, the foundation of tantra, goes back to some 3000 years, to the times of the Vedas.
Mouths, orifices, channels, sexual fluids, pneumatic circuits, suctions. Is it correct to think that part of the tantric culture wanted to reverse the biological order, to boycott the rules of the body, to transgress the social orders?
This is a point that has long been debated by scholars. Was tantra a rebellion against the “system, or was it the system itself? Once again, historical context is determinative. During the medieval period in which tantra thrived, there was no central political order, no great empire uniting all of India. So in some kingdoms, tantra was the mainstream tradition, while in others, it was more of an underground form of expression.
Male and female: tantric practices were, for obvious historical reasons, clearly unbalanced in the production of siddhi in male practitioners, but also using females and female physiological products. Is it a submission and incorporation of the feminine element into a purely masculine physical/mental space, or can we see it otherwise?
Alas, tantra’s celebration of feminine energy (shakti) did not empower women. Women and their sexual emissions were generally instrumentalized in so-called tantric sex, and the mighty tantric yoginis were supernatural shape-shifters and not human women.
There is an important passage between the ritual tantric culture and the moment in which this becomes a textual culture. In Kiss of the Yogini you used a beautiful contemporary formula, distinguishing between Soft Core and Hard Core Tantra. Is there actually a margin between practice and text?
It depends whose practice you’re referring to. The daily rituals of India’s great temples, carried out by brahmin specialists, are based on medieval tantric scripture. So in this case, mainstream practice has a “soft core” textual basis. On the other hand, village propitiation of tantric deities, popular tantric demonology and so forth are “soft core” practices for which there is little or no textual grounding. Virtually no medieval temple in all of India was without erotic sculpture on its walls, and while it can’t be proven that all erotic sculpture was “tantric,” some of it was. Since image is not text in the strict sense of the term, such sculpture would be evidence of non-textual “hard core” practice, The “hard core” (sexual) practices of medieval tantra are all grounded in tantric scriptures, including the ones I used in writing Kiss of the Yogini. So the relationship between practice and text, between “hard-” and “soft-core,” is complicated.
Culture, spiritual practices, hygienic, social, economic and political rules, shaped notions of “body”, in different centuries. What do we talk about when we talk about “tantric body”?
“Tantric body” is a scholarly heuristic. There is no mention of a “tantric body” in tantric, medical, yogic, or ritual texts. They simply talk about the body, each in their own way. In some cases, the body is a self-contained universe, in others, it’s an open system dynamically connected to every other body and landform in the universe. It’s really impossible to generalize, even within the realm of tantric scripture and practice.
For decades the word Tantra has become a rather curious brand. Westerners often fall into that trap in which they believe they can free themselves of their own notion of sexuality through what they consider “another sexuality”, attributing to this fantasies, scraps of thought, exoticism. How much does cultural colonialism weigh in all this?
I’m not sure I understand what you mean by cultural colonialism. If you mean “cultural appropriation,” then, yes, Western appropriations of tantra has been, in their own misguided way, attempts to appropriate South Asian cultural productions. On the other hand, popular Western fabrications of so-called tantric sex, the stuff you find on Internet and that is sold at “tantric workshops” are so far removed from the authentic Indian traditions they claim to be channeling as to be irrelevant.
Since you didn’t include the word “yoga” in this question, I didn’t address the issue of “tantric yoga” in my answer. One of the most common terms for a tantric practitioner was “yogi”; however, until the early modern period, we do not find tantric yogis practicing [hatha] yoga. Yoga, as described in the ninth-century Netra Tantra, was of three kinds: 1) being eaten by yoginis; 2) taking over other people’s bodies; and 3) demonology. Other important tantric works, like the Malinivijayottara Tantra, use “yoga” to denote the entire tantric metaphysical system. Since “yoga” has such a wide semantic range, it is arbitrary and misleading to limit one’s discussion of tantric yoga to postural practice, or to sexual aspects of postural practice.
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